Polemiche per il blocco dei tir
I veicoli di peso complessivo oltre le 7,5 tonnellate non hanno circolato in molte regioni del Nord Italia a partire dalle 22.00 di Domeinica. Il blocco è stato richiesto dal Ministero dell’Interno nei confronti delle Prefetture di 11 regioni: Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Toscana, Emilia Romagna, Marche ed Umbria. I provvedimenti sono scattati Domenica 11 Febbraio e il blocco è terminato ieri, ma ciò non ha impedito il propagarsi del malcontento e delle polemiche.
Alcune associazioni di categoria avevano previsto la possibilità di intraprendere azioni legali per i danni subiti dagli autotrasportatori, soprattutto a causa della tempistica, in quanto molti dei camion erano già partiti al momento dell’invio della notizia e sono dovuti rientrare nelle proprie sedi. Confindustria in precedenza aveva diramato un comunicato molto esplicito: «L’ordinanza di blocco del traffico stradale per i mezzi pesanti rischia di danneggiare pesantemente le imprese e il nostro sistema produttivo, già in evidente difficoltà». La stessa Confindustria ha richiesto al Ministero dell’Interno di consentire la circolazione di mezzi pesanti, per i veicoli provvisti delle necessarie dotazioni invernali.
Il provvedimento è stato contestato sia nel modo, in relazione allo scarso preavviso, sia nel merito: il presidente di Confartigianato Trasporti, Mauro Squarcia, ha definito la scelta di fermare i Tir «irresponsabile e vergognosa». Ad aggravare il malcontento degli autotrasportatori e di chi li rappresenta è il fatto che in molte delle regioni dove è scattato il blocco non c’è stato nemmeno un fiocco di neve!






